Per due anni il mondo è rimasto sospeso, noi tutti abbiamo vissuto con il fiato in gola, per un tempo che è trascorso lento ed è risuonato lungo
Succede che tu sia un'Educatrice e lavori in un centro diurno per disabili dove al piano sopra al tuo esista anche un centro residenziale con i suoi ospiti e la sua belle equipe di educatori.
Succede che un brutto giorno arrivi il covid al centro residenziale e che nel giro di 24-30 ore tutti gli ospiti risultino positivi ed alcuni anche ammalati e che tutta l'equipe educativa ( a parte Hightlander ....lei sa chi è!)si trovi malata anche in modo serio, o positiva asintomatica e improvvisamente tutta l'equipe vada ri-organizzata.
Succede che in un nano secondo tu, insieme ad altri colleghi ,ti trovi immersa in una nuova realtà fatta di turni, di ospiti diversi da quelli che incontri quotidianamente con le loro abitudini, patologie,fissazioni ...bardata giustamente come un palombaro con triplete di mascherine , guanti, camici ,visiere, in un ambiente che non è il tuo, dove non puoi bere né mangiare perché tutto potrebbe essere contagiato.
Succede che alcuni ospiti stiano peggio di altri, che alcuni debbano essere ricoverati.
Succede anche che uno di loro muoia.
Ma la cosa più bella
e vi giuro che succede
È che in tutta questa fatica, frenesia, sofferenza, stanchezza il nostro lavoro è essere lì.
Con la testa, con il corpo e il cuore provando e sperando di fare del nostro meglio per le persone che ci sono state affidate.
E quando succede, ed è successo, che una di loro ti dica che vestiti così d'azzurro sembriamo degli angeli sorridi, stringi i denti e vai avanti...